Nel tantra ogni relazione è vissuta come un’occasione di crescita, che si tratti di una relazione d’amore, di amicizia, in famiglia, sul lavoro, ecc…
In particolare, la relazione diventa uno specchio molto potente dei nostri meccanismi, facendoci spesso confrontare con la paura dell’abbandono o il senso di soffocamento.
Abbandono e soffocamento sono due spiacevoli sensazioni che nascono da un equivoco fondamentale: quello di giudicare l’altro responsabile del nostro benessere o colpevole del nostro malessere.
È così che cadiamo nell’inganno della mente – o ego – che separa.
Questo senso della separazione si manifesta anche a livello fisico.
Per esempio nella sessualità: quanto riusciamo a lasciarci andare nella fusione con l’altro?
Spesso, infatti, le difficoltà legate alla mancanza di desiderio o a raggiungere l’erezione o l’orgasmo non sono altro che conseguenze di una mente troppo forte, che crea una resistenza ad “arrendersi” all’altro, anche quando la fusione è il nostro maggior anelito.
Portare consapevolezza nelle relazioni, e ancor di più nella sessualità, può farci vedere molto chiaramente i meccanismi dell’ego che crea il dualismo.
Possiamo quindi cogliere in ogni esperienza di relazione “difficile” un grande insegnamento se, per esempio, decidiamo consapevolmente di uscire dalla dicotomia “io contro l’altro” e andiamo invece a cercare dove è la separazione dentro di noi?
Quali sono le parti dentro di noi che non comunicano?
In questo modo è possibile rendersi anche conto che ciò che ci separa dagli altri è ciò che è separato in noi.
Quando non ci fidiamo dell’altro, domandiamoci se per caso non manchi una fiducia in una parte di noi.
E finalmente, sta a noi decidere se credere alla separazione della mente, dell’ego o entrare nella fiducia, nel cuore.