21 LUGLIO 2024
CELEBRIAMO IL GURU PURNIMA!
Oggi è il giorno del Guru Purnima, è il giorno in cui onorare gli insegnanti, o “guru”, nella nostra vita.
Il Guru Purnima è stato celebrato fin dall’antichità come il Giorno degli Insegnanti in India, con significati diversi a seconda delle diverse religioni e culture, ma è ancora celebrato oggi nell’India moderna nelle scuole e nelle università di tutto il paese, quando gli studenti attuali e passati visitano i loro insegnanti e li salutano con parole di gratitudine e rispetto. Si recitano poesie e gli insegnanti danno la loro benedizione agli studenti.
Ti invitiamo a cogliere questa opportunità per trovare il tuo modo di onorare i tuoi insegnanti e Guru.
Ma cos’è un “Guru”?
Un Guru è più di un insegnante, come lo intendiamo in Occidente.
Questa parola è molto antica e risale ai tempi vedici e si riferiva ai mentori spirituali. Una teoria etimologica popolare ritiene che il termine “guru” sia basato sulle sillabe gu (गु) e ru (रु), che stanno rispettivamente per oscurità e “luce che la dissipa”. In questa etimologia popolare indiana il guru è visto come colui che dissipa le tenebre dell’ignoranza.
Dato che Osho è il nostro Guru, leggiamo qual è la sua visione del rapporto tra i Guru e i loro discepoli.
“Quando muori nel tuo Maestro, da uomo diventi divino. Un Maestro è una morte e una resurrezione. Questo giorno di Guru Purnima è un giorno di morte e resurrezione. Non è un giorno qualunque: è molto simbolico. Se vieni a me, vieni solo in un modo: vieni a morire in me. E morendo non sarai meno: sarai di più, sarai infinitamente di più. Non perderai nulla e guadagnerai tutto.
Questa morte nel Maestro è ciò che rende un uomo un discepolo. Non è una relazione ordinaria; è l’unica relazione straordinaria al mondo. Tutte le altre relazioni sono ordinarie. Tutte le altre relazioni fanno parte del mondo. Solo questa relazione non fa parte del mondo: ti porta oltre. È un ponte d’oro dal visibile all’invisibile, dal materiale al divino, dal conosciuto all’ignoto, dalla morte all’immortalità. Ma… prima dovrai morire.
Stare con un Maestro è portare la propria croce sulle spalle. Ecco perché solo le persone molto coraggiose possono diventare discepoli. Non sono qui per gli studenti, non mi interessano affatto. Mi interessano solo i discepoli, coloro che sono abbastanza coraggiosi da intraprendere questo viaggio eterno”.
OSHO, Zen: The Path of Paradox, vol 3, cap. 1.