A tutti piace fare l’amore e tutti pensiamo di saperlo di fare e in qualche modo è vero, il sesso è una cosa naturale e non è qualcosa che dobbiamo imparare. Secondo il Tantra il sesso è la porta verso il divino, una sessualità libera e naturale è quello che ci permette di essere altrettanto liberi e naturali anche nella nostra vita quotidiana. Il Tantra ti guida, attraverso la meditazione, a liberarti di tutto ciò che impedisce alla tua energia sessuale di fluire liberamente, e di conseguenza ad esprimere in maniera altrettanto libera la tua vitalità e la tua passione per la vita. In questo modo il Tantra ti apre le porte del divino: una vita piena, creativa, appassionata e libera. Ma solo tuffandoti pienamente nell’esperienza sessuale in maniera consapevole puoi varcare questa soglia. La totalità, nel sesso come nella vita quotidiana, è la chiave tantrica per una vita piena e gioiosa e nel Tantra questo è rappresentato dallo shivalingam. Ecco una breve storia tratta dalla mitologia indiana che descrive l’origine di questo simbolo.
SHIVALINGAM
“Si racconta che un giorno, lassù Vishnu e Brahma, non riuscendo a dirimere una loro lite, decisero di andare a casa di Shiva per chiedergli di agire da mediatore nella disputa. Arrivati lì, i due trovarono la guardia addormentata e le porte spalancate, per cui si sentirono autorizzati a entrare in casa dove sorpresero Shiva intento a fare l’amore con sua moglie, Devi, conosciuta anche come Parvati. Shiva era così preso dal fare l’amore che nemmeno si accorse di loro. Dovettero aspettare per ore, e questo li irritò a tal punto che, quando finalmente ebbero la possibilità di parlare con Shiva, lo maledissero per la sua scortesia. Gli dissero, infatti, che da quel momento in poi sarebbe stato ricordato sulla terra non nelle sue fattezze divine ma nella foggia di un’unione tra l’organo sessuale maschile e quello femminile. Da questo nasce lo ‘shiva linga’, cioè la statua di un pene che fuoriesce da una vagina, adorata in tutta l’India come simbolo di Shiva.”
Tratto da: “Tantra. Un modo di vivere e amare”, di Radha C. Luglio